Centenario della nascita di Padre Candido : 2014

 

I miracoli convincono se visti non se sono sentiti raccontare.

La vita dei santi  converte se vista o se ci viene raccontata.

I ricordi di tutti quanti hanno conosciuto Padre Candido sono semplici e significativi, un testimone umile dell'onnipotenza di DIO che ha saputo parlare di DIO con semplicità e tenerezza.

La sua conoscenza profonda della parola lo ha portato ad amare, amare Gesù con cuore di figlio, amare i fratelli e le sorelle vicini e lontani con cuore di padre investito dall'amore.

Padre Candido è stato capace di far amare Gesù e la Chiesa, lo ha insegnato ai piccoli, agli adulti, a chi muove i primi passi in un cammino di conversione e rinascita, a noi che vogliamo seguire il suo insegnamento e il suo esempio.

Il Nostro Servo di DIO tante cose ci ha insegnate, così numerose che la memoria diventa grondante come una spugna inzuppata, sintetizzarle diventa difficile, riassumerle in un'unica parola ci aiuta ad avere uno sguardo d'insieme, amare.

 

 

                                     La vita di Padre Candido Amantini

 

Bagnolo è tra le frazioni di santa Fiora la più grande e popolata ed anche la più esposta ad est a ridosso della montagna.

Si  trova alle falde del monte Amiata a 750 metri di altezza sul mare; dista circa tre chilometri dalla provincia di Siena;  la diocesi di appartenenza era città della Pieve, oggi è Pitigliano Sovana Orbetello.

Qui il 31 gennaio 1914 nacque  Eraldo Ulisse Mauro Amantini che sarà da tutti conosciuto come Padre Candido dell'Immacolata, l' "esorcista della Scala Santa".

Fino all'età di 11 anni frequentò le scuole elementari a Bagnolo con molto impegno e ottimo profitto.

Come hobby: frequentava la scuola di musica che comprendeva principalmente strumenti a fiato.

A dodici anni, terminate le scuole elementari, il 26 ottobre 1926 entrò nel seminario dei passionisi a Nettuno (Roma). Vi resterà fino al 1929  frequentando la scuola media; qui si distinse in modo esemplare per la condotta, per l'impegno scolastico e per la sua inclinazione allo sport.

Il 9 ottobre 1929 nel ritiro di San Giuseppe sul monte Argentario iniziò l'anno di noviziato.

Il 13 marzo 1937, a 23 anni,  ricevette la sacra ordinazione presbiterale dal cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani.

Mentre svolgeva l'attività di insegnate, affiancava saltuariamente nella missione esorcistica il confratello Padre Alessandro Coletti, già suo alunno, esorcista della diocesi di Arezzo.

In questo periodo i contatti con Padre Pio si incrementavano, tanto che il frate con le stimmate affermò: "Padre Candido è un sacerdote secondo il cuore di DIO" e ad alcuni pellegrini che andavano  a Pietralcina per chiedere la benedizione disse "Voi venite da Roma! cosa venite a fare da me? Alla Scala Santa avete un santo andate da Lui"

Dal 1961 fino al 1992 si trasferì definitivamente nel ritiro passionista della Scala Santa svolgendo il ministero di esorcista.

Qui dimostrò una particolare intuizione nel comprendere le persone e ciò di cui avevano bisogno.

Spesso con le sue preghiere ed il carisma di preveggenza aiutava chi ricorreva a lui anche per situazioni materiali disastrose.

Veniva preferito soprattutto come guida spirituale.

Il dono di saper leggere nei cuori si manifestò soprattutto negli ultimi anni, quando molte persone si accavalcavano alla porta della sagrestia della Scala Santa.

L'esperienza e il suo vivere perennemente in DIO lo aiutavano a distinguere chi si rivolgeva a Lui per superstizione e chi desiderava veramente incontrare DIO. La sua personalità e la sua spiritualità hanno lasciato segni profondi e indelebili nel cuore di tutti i suoi proseliti.

La sua vita, le sue opere, il messaggio che ci lascia, con il trascorrere del tempo non perdono nulla della loro freschezza anzi acquistano sempre più sapore come il vino buono con il trascorrere degli anni.

Episodi e attestazioni documentano la profonda umiltà del sacerdote esorcista: l'obbedienza, la povertà, la purezza, la carità, la costanza nel lavoro e nella fatica abbondano nei ricordi vivi di coloro che lo hanno conosciuto.

Guardando le sue foto sembra di capire che Padre Candido fosse tutto nei suoi occhi, quegli occhi attraverso cui ha saputo trasmettere l'amore infinito di DIO, come confermano le persone che lo hanno frequentato.

Padre Candido è stato certamente un profeta di speranza per tante persone di ogni età che tanto hanno sofferto nella loro vita; quanta serenità hanno ricevuto grazie a Lui e al riverbero della sua fede limpida e forte.

Egli è un modello di vita evangelica, un testimone storico della vocazione universale alla santità, mostrandoci che la santità è accessibile ad ogni persona.

Con la sua testimonianza ci ha fatto conoscere che il Vangelo e la vita in Cristo non sono una utopia, ma sono lievito e sale, capaci di far sperimentare la fede cristiana nelle diverse situazioni in cui siamo chiamati a vivere e a operare.

E' divenuto un intercessore e un amico fedele di quanti sono ancora pellegrini sulla terra perché ha conosciuto gli affanni e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle che ora accompagna con la preghiera e la vicinanza spirituale.

Padre Candido ci ha insegnato che la Chiesa non è fatta di preti  e del  rumore delle monete che cadono nelle cassette delle offerte, ma di uomini, di donne, di  miserabili di tutti i tempi e di tuttue le latitudini  che si lasciano amare e che la amano.

Padre Candido sapeva molto  bene che  la lezione dell'amore è difficile, è difficile da insegnare perché l'amore non è retorico, non è a buon mercato, mai scontato, sempre a caro prezzo e va oltre le apparenze.

Egli  non si è mai tirato indietro all'immane fatica di insegnare questo amore vero, esigente, serio, urgente, difficile, faticoso, totale, verso  gli ultimi della terra.

Negli ultimi anni della sua vita la salute andò sempre peggiorando e furano necessari frequenti ricoveri ospedalieri.

Spesso la notte era assalito da crisi di soffocamento e oppressione al cuore; anche se  sentiva la morte ormai vicina, ne parlava  con serenità.

Passava lunghi momenti immerso nella preghiera e in completo isolamento.

Morì quel 22 settembre 1992 rivivendo il mistero d'amore del DIO fatto bambino, cantando la canzonetta composta nel dicembre 1754, a Nola  dal santo vescovo Alfonso Maria de' Liguori  "Tu scendi dalle stelle" soffermandosi sul verso: "Ah quanto ti costò l'avermi amato!."

Era il giorno di S. Candido suo celeste patrono.

Ai confratelli che fin dal mattino si avvicendavano al suo capezzale  per fargli gli auguri aveva detto semplicemente: "Ho chiesto a san Candido questo: che oggi mi faccia un regalo".

 

Canonizzazione

Il  giorno 13 luglio 2012 alle ore 12.00  nella Sala della Conciliazione del palazzo lateranense si è  ufficialmente aperta l'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità  del Servo di Dio Candido Amantini, sacerdote Passionista ed esorcista, per la causa di beatificazione e canonizzazione.

L'inchiesta diocesana sì è felicemente conclusa in soli quattro anni  il 25 novembre del 2016.

Tutta la documentazione è stata  depositata presso la Congregazione delle Cause dei Santi per la prosecuzione della fase apostolica.

 

 

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